Brut Ipa: una novità nel mercato della birra artigianale
12 Lug 2021
A differenza di quanto può suggerire il termine Brut, il nome di questa birra è strettamente collegato a quello di una bevanda sofisticata e gustosa: lo Champagne e rientra tra le classificazioni della dolcezza di questo prodotto. Entrando nei dettagli il Brut è il secondo champagne più secco disponibile e questa birra si realizza con moltissimo luppolo dagli aromi fruttati.
A nessuno piace la birra extra dry e amara e per questo le Brut Ipa hanno una densità tra i 1045 e i 1070 e un grist chiaro e semplice.
Brut Ipa: una novità nel mercato della birra artigianale
Da sempre il mercato della birra artigianale è alla ricerca di continue novità e da qui è nata la Brut Ipa, una nuova espressione di birra. Come in molti altri casi anche per la Brut IPA l’ispirazione arriva dagli Stati Uniti e in particolare dalla California, già patria delle West Coast IPA.
Con la Brut IPA si segna un ritorno alle origini e alle birre chiare, che si contrappongono alle birre torbide nate come spremute di luppolo. Anche nella Brut IPA il luppolo condiziona tanto l’amaro quanto l’aroma, ma il tratto caratteristico è la secchezza finale. Si tratta di un risultato che deriva da grandi capacità tecniche e da un certosino lavoro di fermentazione fatto dai lieviti, in cui è coinvolta anche la mano dell’uomo.
Per ottenere una Brut IPA si aggiungono gli enzimi della glucoamilasi e della amiloglucosidasi che attaccano la catena dei carboidrati e trasformano gli zuccheri complessi ovvero l’amido in zuccheri semplici o glucosio. In questo caso lo zucchero risultante è il maltosio e il lievito genera una birra zero gradi Plato e secchissima.
Caratteristiche della Brut IPA
La birra Brut IPA ha una gradazione alcolica alta e si produce con luppoli dall’aroma forte e intenso, che creano un bouquet in tutto e per tutto simile a quello dello spumante Brut. Si tratta, quindi, di una birra molto difficile da produrre e che genera un perfetto equilibrio di aromi per evitare un gusto tropo aspro e marcato. Le competenze del mastro birraio esperto si vedono proprio nella capacità di produrre un’ottima birra Brut IPA.
In questa birra luppolatura, secchezza e bollicine sono portate ai massimi livelli per creare quella che da molti è stata definita la birra champagne. Il carattere della birra, molto simile agli spumanti secchi, la rende perfetta in abbinamento con salumi, formaggi, carne e pesce e addirittura con frutti di mare e ostriche come alternativa allo champagne.
Ad oggi il trend e la moda di consumare Brut IPA è molto diffuso negli Stati Uniti, dove questa birra sta riscontrando un grande successo così come in Italia, dove da sempre le IPA sono tra le più prodotte. In questo caso la Brut IPA va ad aggiungersi a IPA classiche chiare e scure, invecchiate in botti di legno e aromatizzate con ingredienti naturali di produzione biologica come frutta, miele e cereali. Molto apprezzate anche all’estero sono le sperimentazioni di nuove note tipicamente italiane come il mosto di uva o il vino.
Birra Brut IPA: la birra champagne
Come detto la birra Brut IPA per le sue caratteristiche è definita anche birra champagne e come la rinomata e costosa bevanda è perfetta per accompagnare i piatti più sfiziosi e raffinati. Oltre a questo si tratta della birra ideale per essere bevuta anche come aperitivo o a fine giornata con amici e colleghi di lavoro. Grazie alla secchezza e al gusto amaro questa birra contrasta la sete nelle calde serate estive e anche a questo è dovuto il suo successo.
Tag: birra bionda, tipologie birre
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