Il vino frizzante
21 Mar 2023
La storia del vino frizzante risale a molti secoli fa, quando le prime bottiglie di vino venivano prodotte con metodi artigianali che non permettevano di controllare completamente la fermentazione. In questo modo, si creavano naturalmente alcune bollicine all’interno delle bottiglie, dando origine ai primi vini frizzanti.
Tuttavia, il primo vino frizzante ufficialmente documentato è il Champagne, che prende il nome dalla regione francese in cui è stato prodotto per la prima volta. La sua origine è attribuita al monaco benedettino Dom Perignon, che nel XVII secolo perfezionò la tecnica di fermentazione in bottiglia, ottenendo un vino con un’effervescenza controllata e persistente.
Nel corso dei secoli successivi, la produzione di vino frizzante si è diffusa in tutta Europa e nel mondo, dando vita a numerose varietà e tipologie di vino. In Italia, ad esempio, si producono vini frizzanti come il Prosecco, il Lambrusco, il Moscato d’Asti e il Franciacorta, che sono diventati simboli del patrimonio vitivinicolo italiano.
Oggi, il vino frizzante è apprezzato in tutto il mondo per la sua leggerezza, la sua freschezza e la sua versatilità, ed è utilizzato non solo per accompagnare i pasti, ma anche per celebrare momenti di festa e di convivialità.
Come abbinare il vino frizzante
Il vino frizzante è un’ottima scelta per accompagnare i pasti grazie alla sua effervescenza, leggerezza e freschezza. Ecco alcuni suggerimenti su come abbinarlo:
– Antipasti: Il vino frizzante è perfetto per accompagnare antipasti leggeri come crudités di verdure, carpacci di pesce o tartare di carne. Si abbina anche bene con formaggi freschi e delicati come il formaggio di capra.
– Primi piatti: Il vino frizzante è un’ottima scelta per accompagnare primi piatti a base di pesce o verdure. Si abbina particolarmente bene con piatti a base di pasta come spaghetti alle vongole o risotti ai frutti di mare.
– Secondi piatti: Il vino frizzante può accompagnare piatti di pesce leggeri e delicati come il pesce al vapore o alla griglia, ma anche piatti a base di carni bianche come pollo o tacchino.
– Dolci: Il vino frizzante si abbina bene con dolci leggeri come frutta fresca, sorbetti o macedonie. In particolare, è un’ottima scelta per accompagnare dolci a base di agrumi o frutti rossi.
In generale, il vino frizzante si abbina bene con piatti leggeri e freschi, ma può essere utilizzato anche per bilanciare sapori piccanti o speziati. Si consiglia di servire il vino frizzante ben freddo, intorno ai 6-8 gradi Celsius, per esaltare al massimo la sua freschezza e la sua effervescenza.
Le tipologie di vino frizzante: quali sono
Ci sono diverse tipologie di vino frizzante, ognuna caratterizzata da un metodo di produzione e da un profilo aromatico diverso. Ecco le principali:
– Metodo Classico: il metodo classico è quello utilizzato per produrre il Champagne. La fermentazione secondaria avviene direttamente in bottiglia, dove il vino viene fatto riposare per un periodo che varia da 12 a 36 mesi. Il risultato è un vino frizzante molto fine e persistente, caratterizzato da note di frutta secca e lievito.
– Charmat: il metodo Charmat, chiamato anche “Metodo Italiano”, prevede la fermentazione secondaria in autoclave. Il vino viene fatto riposare in autoclave per un periodo che varia da 30 a 90 giorni, a seconda della pressione e della temperatura. Il risultato è un vino frizzante dal perlage fine e persistente, caratterizzato da note floreali e fruttate.
– Gasato: il vino frizzante gasato è un vino a cui viene aggiunta anidride carbonica artificialmente, tramite l’uso di appositi dispositivi. Il risultato è un vino frizzante dal perlage molto fine, ma con una minor complessità aromatica rispetto alle altre tipologie di vino frizzante.
– Ancestrale: il metodo ancestrale prevede la fermentazione del vino senza l’aggiunta di zuccheri o lieviti. Una volta raggiunta la gradazione alcolica desiderata, il vino viene imbottigliato e fatto riposare. La fermentazione riprende in bottiglia, creando l’effervescenza. Il risultato è un vino frizzante molto fresco e fruttato, ma con una minore persistenza del perlage.
– Sottofondo: il vino frizzante sottofondo è una tipologia di vino prodotta in alcune regioni italiane, come l’Emilia Romagna e il Veneto. La fermentazione secondaria avviene in bottiglia, ma il vino viene fatto riposare sui propri lieviti per un periodo molto lungo, fino a 12 mesi. Il risultato è un vino frizzante dal perlage fine e persistente, caratterizzato da note di lievito e crosta di pane.