La Birra Sour Ale: Caratteristiche e Abbinamenti

10 Ott 2021

Tutte le birre Sour, così come le Lambic, vengono associate ad un gusto acidulo e poco amaro. Rispettano specifiche tecniche di produzione, che permettono di ottenere un sapore intenso e facilmente riconoscibile.

L’obbiettivo dei mastri birrai è quello di produrre una bevanda piuttosto secca, vagamente frizzante e dotata di una consistente nota aromatica.

La scelta dei lieviti è assolutamente vitale, perché permette di modificare completamente il sapore della birra e il suo retrogusto specifico.

In Italia e all’esterno sono state sperimentate varie tecniche, utili alla produzione della birra Sour Ale in tutte le sue possibili variazioni.

Guarderemo insieme le caratteristiche di questo stile e scopriremo quali sono gli esempi italiani più interessanti, facili da trovare anche per un pubblico di principianti.

Le caratteristiche della Sour Ale

La Sour Ale è caratterizzata dalla fermentazione spontanea, che avviene direttamente in bottiglia. La birra è infatti lasciata fermentare autonomamente per un periodo variabile di tempo (da tre mesi fino a due anni), facendo in modo che i lieviti rilascino tutto il loro sapore e conferiscano alla bevanda un sottotono acidulo.

La fermentazione avviene in bottiglia e non nelle apposite botti di legno per consentire una conservazione più facile ed agevole. Tuttavia, una volta acquistate queste birre, è meglio consumarle in fretta senza aspettare troppo tempo.

Il loro gusto è molto particolare, acido e fruttato, con aromi agrumati e erbacei, che ricordano vagamente la Lambic. La qualità del lievito scelto può modificare il retrogusto della birra, producendo versioni diverse.

Il lievito belga sono quello più delicati e dolci, mentre quelli americani rilasciano un sapore più deciso e più facile da riconoscere.

L’abbinamento più comune scelto per le birre Sour Ale è quello dei secondi di pesce, soprattutto piatti abbastanza grassi. L’acido finale della birra riesce a sgrassare e a ripulire la bocca, accompagnando il pasto passo dopo passo.

Allo stesso modo, è facile abbinare la Sour ad aperitivi speziati e ricchi di gusto. Una serata in compagnia può essere tranquillamente accompagnata dalla presenza di questa birra, che incontra i gusti di tantissimi consumatori.

Consigliamo di prestare attenzione alla gradazione alcolica, che può essere più o meno alta. A seconda della versione e del periodo di fermentazione, la birra può risultare leggera o molto forte.

Tutto dipende dalle decisioni prese in fase di produzione e delle intenzioni dei mastri birrai che si sono occupati della realizzazione.

Italian Sour Ale

Ecco di seguito qualche esempio di birre Italian Sour Ale, che rispettano le caratteristiche sopra elencate ed arrivano direttamente da birrifici artigianali italiani.

Ognuna ha il proprio gusto specifico, che si differenzia dagli altri in base agli ingredienti utilizzati. Meglio quindi testare più di una versione, così da identificare la propria birra preferita.

• La Divina, Birrificio Torrechiara Panil
  La birra “Divina” è un ottimo esempio di Sour italiana, realizzata dal birrificio Panil. Parliamo di una birra chiara, caratterizzata da un retrogusto spiccatamente acido e note vinose.
• La Mummia, Birrificio Montegioco
  Il nome di questa birra chiara anticipa le tempistiche del processo di fermentazione. La Mummia resta nelle botti del birrificio Montegioco per ben 3 anni, dove rifermenta e si prepara ad essere accolta dal pubblico.
• Dr. Caligari, Birrificio Toccalmatto
  La birra “Dr. Caligari” è caratterizzata dalla presenza di lamponi, che rendono il suo sapore meno acido e decisamente più dolce. Un insieme intelligente di ingredienti e gusti molto forti.
• Birramadre, Birrificio Menaresta
  Concludiamo con la “Birramadre”, una Sour prodotta dal birrificio Menaresta. La sua caratteristica più interessante è la scelta del lievito, chiamato proprio madre.
  È caratterizzata da un sapore forte e acido, che si adatta facilmente ai gusti dei veri bevitori esperti.
  
  

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