Migliori birre artigianali

14 Nov 2021

Tra le birre artigianali in commercio molto diffusa è la Lager, birra a bassa fermentazione che usa i lieviti del ceppo Saccharomyces Carlsbergensis. Durante la fermentazione, che avviene a 10°C, il lievito si deposita sul fondo del tino e la lager si contrappone alla Ale, una birra che vede risalire i lieviti quando fermenta a 20°C. Tra le categorie di Lager ci sono le Pilsner, le Vienna e le Marzen.

La birra Lager è stata prodotta per la prima volta in Germania nel 1500 circa e comprende stili che vanno dal dolce all’amaro, dal chiaro allo scuro. La maggior parte delle birre Lager è chiara, con alta carbonazione e sapore di luppolo medio-alto, mentre il contenuto alcolico varia dal 3 al 5% per volume.

Il termine Lager significa conservare, immagazzinare e si riferisce alla pratica di conservare le birre a basse temperature per permettere di auto-filtrarsi. Oggi i birrifici dopo la fermentazione a basse temperature tengono la birra a temperature più alte per far assorbire il diacetile, che in caso contrario darebbe alla birra un aroma e un sapore burroso. La lagerizzazione avviene poi a temperature vicine alle zero per un periodo da uno a tre mesi, in base al birrificio.

Si tratta di un processo che permette ai lieviti, luppolo, proteine, tannini e solfuri di depositarsi sul fondo rendendo la birra limpida, ammorbidendo i sapori e facendola maturare. Accanto alla Lager classica esistono anche birre come la Kellerbier che non subiscono la lagerizzazione e per questo restano torbide e opache. Da sempre la Lager è la birra più amata, commercializzata e diffusa ed è anche la birra con cui si accompagna un grande classico della tradizione gastronomica e culinaria italiana: la pizza.

Data la delicatezza dei sapori e l’amaro è la birra che non sovrasta il gusto dei vari ingredienti e che permette di pulire la bocca tra un boccone e l’altro di pizza. Non si tratta tuttavia dell’unica birra artigianale in commercio, scopriamo ora altre varietà di birra.

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