Qual è la differenza tra la Birra Artigianale e la Birra Industriale

Non è insolito chiedersi, soprattutto quando si raggiunge un pub particolarmente fornito, quale sia la differenza tra la birra artigianale e la birra industriale.

Spesso si pensa che la differenza risieda solo nelle quantità – le birre industriali sono notoriamente prodotte in grandi quantità – mentre esistono molti più elementi di separazione.

Imparare a conoscere il vero valore delle birre artigianali e delle birre industriali può aiutarvi ad ampliare la vostra conoscenza, a scoprire qualcosa che prima ignoravate e che vi permetterà di aggiungere un tassello in più.

Se siete appassionati del mondo della birra, sia essa chiara o scura, potrebbe essere interessante conoscere anche le varie fasi di produzione.

Dedichiamo quindi qualche minuto alla scoperta dei metodi di realizzazione delle birra più utilizzati e alle sottili differenze che si riscontrano tra le birre artigianali e le birre industriali.

Le differenze principali

Come preannunciato, la prima differenza fondamentale tra la birra artigianale e quella industriale riguarda le fasi di produzione.

A differenza della sua controparte artigianale, la birra industriale viene sottoposta a due passaggi aggiuntivi – svolti al termine della produzione.

La prima fase prende il nome di pastorizzazione, un processo termico che sfrutta la potenza del vapore e porta la birra ad una temperatura di 60° per circa 30 minuti. Segue poi il filtraggio, che permette ai produttori industriali di liberarsi stabilmente di possibili microrganismi.

Contemporaneamente, il filtraggio determina l’eliminazione dei lieviti presenti all’interno della birra, cancellandone parte del sapore naturale.

Lo scopo di queste due tecniche è quello di livellare gli aromi della birra, così da ottenere un odore unico riconoscibile ovunque, e permettere al prodotto di conservarsi più a lungo.

Nel processo artigianale, queste due fasi non vengono realizzate. Ciò significa che il prodotto mantiene un sapore più amaro e deciso, e che ha difficoltà a superare senza problemi viaggi lunghi e altrettanto lunghi periodi di conservazione.

Le birre così realizzate contengono agenti chimici o conservanti di nessun tipo, ma rispettano il gusto naturale degli ingredienti.

I produttori artigianali si vantano della differenza tra gli ingredienti utilizzati, affermando che quelli scelti per le birre artigianali sono qualitativamente superiori.

Spesso arrivano direttamente dai dintorni, sono prodotti locali ed effettivamente più “naturali” di quelli usati nella produzione industriale.

Inoltre, le birre artigianali possono tranquillamente essere definite come maggiormente creative.

I mastri birrai si impegnano nel trovare sempre nuove formule e nuovi accostamenti di sapore, sfruttando gli ingredienti del territorio e cercando di valorizzarne il gusto.

Questa decisione, che all’apparenza potrebbe sembrare insignificante, è in realtà simbolo di qualità e di attenzione. E’ davvero difficile trovare due birre artigianali che abbiano lo stesso gusto, a volte annate diversi non corrispondono alla perfezione.

La loro bevuta è una continua scoperta, un piacere per il palato ed una sfida per i bevitori esperti.

Attenzione però a consumare in fretta le birre artigianali, soprattutto quando le acquistate per riporle nel frigorifero di casa. Bevetele fredde, così da catturare tutti i loro aromi ed il vero sapore degli ingredienti.

Conclusioni

Non c’è nulla di male nell’acquistare birre industriali, in particolare quando non siete sicuri di riuscire a consumarle nel breve periodo. Scegliendo marchi conosciuti ed attenti alla produzione, è difficile restare delusi.

Tuttavia, consigliamo di testare le birre artigianali almeno una volta, così da gustare in prima persona la differenza di sapore e di consistenza. Non essendo filtrate, infatti, queste birre sono più corpose ed accompagnano con delicatezza una bevuta dopo l’altra.


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